Il territorio del Gargano

Il Gargano cenni storici

Il Gargano ebbe diversi insediamenti, dai Longobardi ai Bizantini, ai Normanni, agli Angioini e gli Aragonesi. All’inizio del XV secolo fu suddiviso fra i diversi feudatari, e in seguito sotto il dominio spagnolo e borbonico, tutto ciò terminò con l’Unità d’Italia. Nel 1991 è stato istituito il Parco nazionale del Gargano, a protezione di un territorio ricco di biodiversità. 

Il territorio del Gargano

Quando cominciarono ad emergere gli Appennini, il Gargano non c'era ancora, o meglio era un'isola, separata dal continente. Solo più tardi il promontorio si sarebbe congiunto alla terra ferma formando l'inconfondibile "sperone", ma l'origine "isolana" della zona ha comunque segnato l'evoluzione dell'area, con il suo cuore verde, ma pure con un mosaico di laghi costieri, una collana di isole dirimpetto e un deserto di pietra alle spalle.

La flora del Gargano

Il Parco Nazionale del Gargano offre un paesaggio molto vario, dalla macchia mediterranea, alle fitte ed estese foreste, agli altopiani carsici. Le più importanti formazioni vegetali sono costituite dal Pino d’Aleppo, dal Faggio, dal Cerro e dal Leccio, inoltre vi è il tasso, l’acero, il carpino, il tiglio e agrumeti. Tra i fiori principali e caratteristici c’è l’Orchidea, se ne conoscono numerose specie, inoltre sono presenti in primavera campanule, ranuncoli, cardi. Il Gargano si definisce come un giardino botanico in cui sono stati fatti numerosi studi a livello nazionale.

La Fauna del Gargano

L’aspetto faunistico è caratterizzato dalla presenza di una gran varietà di volatili, 170 specie di uccelli e rapaci che vivono e nidificano tra cui il pettirosso, la cincia, il merlo, l’allocco, l’assiolo, il falco pellegrino, l’airone rosso, il gufo reale e comune, la civetta, il barbagianni, il corvo imperiale e l’airone cinerio di notevole importanza. Spiccano anche il cuculo e l’upupa che migrano dall’Africa e ben 5 specie di picchi, rosso maggiore, rosso dorso bianco, rosso mezzano, rosso minore e verde, e la gallina prataiola.

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